• A Collescipoli un Festival al mese. Si comincia con l’Enogastronomia

    Una volta era il jazz, poi il jazz e le magnifiche location umbre, adesso, oltre al jazz e alle location, anche il vino, l’olio extravergine d’oliva, la pasta artigianale e non solo: “L’idea è quella di creare un festival al mese, per animare il borgo tutto l’anno. Ad esempio, a dicembre vorremmo organizzare un festival di enogastronomia, a gennaio di economia, a febbraio di filosofia, a marzo di cinema e così via”. Continue reading A Collescipoli un Festival al mese. Si comincia con l’Enogastronomia

  • Umbria for Winelovers

    Nelle passate edizioni, durante gli “Eventi Valentiniani”, è stata addirittura organizzata la kermesse “Umbria for winelovers”, dedicata agli amanti del vino prodotto dalle aziende agricole locali. Proprio al culmine delle festività legate al protettore degli innamorati, sono stati invitati centinaia di wineblogger internazionali col compito di degustare i vini per poi raccontarli in 140 caratteri sul social network Twitter. Il risultato è stato sorprendente: oltre alla comunità del web, anche testate giornalistiche tradizionali si sono occupate dell’evento, fornendo una risonanza mediatica internazionale andata oltre le aspettative.

    In realtà “Umbria for winelovers” è stata un’iniziativa più articolata rispetto a un semplice raduno di blogger. Le “social degustazioni” si sono tenute a Terni in una location molto suggestiva – una vecchia fabbrica dismessa divenuta oggi sede del museo archeologico comunale – ma in contemporanea anche a Londra, Lisbona e Bruxelles. Oltre al vino locale, sono state programmate degustazioni con abbinamenti diversi, ad esempio suggerendo cibi specifici da accoppiare ad alcuni tipi di vino, tutto rigorosamente fornito da produttori autoctoni.

    Naturalmente non potevano mancare le altre tipicità della nostra regione: così la kermesse si è snodata lungo differenti percorsi enogastronomici, facendo scoprire ai visitatori (molto numerosi) l’olio extravergine d’oliva, i dolci, la pasta, le acque minerali (famosa quella di San Gemini, la cui fonte si trova a pochi chilometri dal borgo omonimo), il tartufo di Norcia, la trota del fiume Nera, le lenticchie di Castelluccio (Norcia), lo zafferano di Cascia ed altro ancora. Una vera commistione di sapori, storia e cultura, in quanto le località citate sono note al grande pubblico pure per motivi che vanno al di là della produzione agroalimentare.

  • San Valentino e la buona tavola umbra

     

    Questo è il periodo da segnare in rosso: dal primo febbraio alla metà di marzo.
    Perché? E’ semplice: si tratta del lasso di tempo in cui il comprensorio ternano – che include non solo la città di Terni, ma anche il territorio circostante – è in festa in onore del suo santo patrono, san Valentino. In pochi lo sanno, ma il santo protettore degli innamorati, conosciuto in tutto il mondo, è il patrono della città di Terni, città in cui nacque alla fine del secondo secolo dopo Cristo. Le sue reliquie sono conservate in una teca all’interno della basilica a lui dedicata, situata nella prima periferia della città. Una delle figure più note al mondo, allora, è anche quella che ha segnato la vita interiore di tutti noi, cioè delle generazioni che di volta in volta si sono succedute in questo territorio, educate al culto di Valentino come punto di riferimento cristiano. Oggi vogliamo raccontare il suo mito da un punto di vista diverso, incrociando storia, leggenda e tradizione coi nostri prodotti tipici, vino, olio extravergine d’oliva, pasta.

    Innanzitutto, essendo Valentino una delle massime espressioni della tradizione popolare di questo lembo di terra, il nesso coi prodotti della buona tavola va ricercato proprio nella tradizione. Anch’essi, infatti, rappresentano una delle massime espressioni della consuetudine popolare, in quanto l’abitudine alla buona cucina e il rapporto coi prodotti della terra sono da sempre alla base della cultura italiana, e l’Umbria non fa eccezione. D’altronde, se questa regione è stata soprannominata “Cuore verde d’Italia” è perché il verde, cioè la terra che la caratterizza, rappresenta uno degli elementi fondanti della società, grazie al suo rapporto indissolubile con la popolazione. A riprova, vale la pena di ricordare che nei borghi della Valnerina esistono evidenze archeologiche che testimoniano la produzione di vino, olio d’oliva e grano risalenti addirittura al periodo pre-romano (la Valnerina è la valle del fiume Nera, splendida pianura che dall’Appennino umbro-marchigiano termina a ridosso della cascata delle Marmore, formata dal fiume Velino che si getta nel sottostante fiume Nera). Basterebbe questo per legare il nome di san Valentino ai nostri prodotti tipici, entrambi espressione della cultura popolare più radicata.

    Tuttavia esiste un’altra connessione, forse più “materiale” ma senz’altro più diretta, fornita dagli eventi organizzati nel lasso di tempo attiguo al 14 febbraio, giorno di san Valentino e festa degli innamorati celebrata in tutto il mondo. Si chiamano “Eventi Valentiniani” e ormai da decine di anni vengono organizzati dal Comune di Terni insieme a numerose associazioni locali in onore della ricorrenza del santo patrono. Il programma è davvero fitto, diviso fra manifestazioni religiose e laiche. Fra le seconde ce n’è un po’ per tutti i gusti: dagli eventi sportivi a quelli culturali ed enogastronomici. Ed eccolo il punto: per oltre un mese, durante gli “Eventi Valentiniani” l’enogastronomia locale la fa da padrona, fra kermesse vere e proprie dedicate a questo o quel prodotto, o semplicemente come degna conclusione di uno spettacolo. Non è raro, infatti, a contorno di un evento di altra natura – per esempio uno spettacolo musicale – notare una tavola imbandita a mo’ di esposizione di prodotti tipici locali, proprio per le ragioni suddette, ovvero per il profondo legame fra prodotti agroalimentari e tutto quello che è espressione della cultura popolare di questa parte d’Umbria vicina al confine con il Lazio.